venerdì 22 maggio 2015

Cronologia del Colonialismo Italiano

Si postano due documenti che vanno integrati tra loro.
Una relativo alla cronologia del Colonialismo Italiano (concentrarsi sul periodo precedente alla prima guerra mondiale) l'altro riguardante la Conferenza di berlino del 1884 - 85.
Buon studio.






Cronologia colonialismo italiano
1869
2 ottobre, Il governo guidato da Luigi Federico Menabrea stipula un trattato segreto per comprare
un terreno o una baia o una rada sulle coste dell'Africa o dell'Asia per far nascere il colonialismo
italiano.
15 novembre, Acquisto della Baia di Assab in Eritrea da parte della società Rubattino di Genova.
Quale è l'importanza strategica di tale insediamento? (Guardare una cartina dell'Africa e capire la
posizione strategica nel commercio marittimo tra Oriente e Mediterraneo)

1870
febbraio, Giuseppe Sapeto diventa agente commerciale della società genovese Rubattino ad
Assab.
13 marzo, la bandiera italiana viene issata per la prima volta ad Assab dopo tre salve di
cannone della nave Africa e vengono fissati con dei pali in legno i confini del possedimento.

Contesto: prima conferenza o congresso di Berlino: 

Congresso e Conferenza Berlino 1878 

Il congresso di Berlino si aprì il 12 giugno e durò fino al 13 di luglio 1878.
Bismarck e politica tedesca fondata sull'equilibrio germanico
problema: sfaldamento impero ottomano e guerra Tra Turchia e Russia (1877)
obiettivi russi:
sbocco mediterraneo
allargamento nei balcani
(Bosnia, Erzegovina, Bulgaria, Serbia ... )
Trattato di Santo Stefano (1877) i russi avevano preso l'egemonia sui Balcani
scatenando l'ira di Austria (balcani) e Inghilterra (mediterraneo)
Germania cerca l'egemonia politica sull'Europa e fa da ago della bilancia
Protagonisti politici:
Germania (Bismarck)
G. Andrassy (Austria-Ungheria),
Gorcakov (Russia)
Disraeli (Gran Bretagna)
scavalcando Francia, Turchia e Italia.
La vittoria russa fu ridimensionata:
Romania, Serbia, Montenegro e Bulgaria furono stati indipendenti, (fuori dalla logica
dell'annessione russa, anche se quest'ultima aveva una forte egemonia su di essi)
soprattutto la Bulgaria fu ridotta di molto
la Bosnia-Erzegovina passa sotto l'amministrazione temporanea (occupazione) dell'Austria
Cipro agli inglesi;
la Russia prende la Bessarabia (confini Rumeni)
L'Italia fece la politica delle mani pulite con l'obiettivo di essere accettata tra le grandi potenze eavere la Tunisia.
Finisce di fatto il patto dei tre imperatori e la Russia si avvicina a Francia e Gran Bretagna.

1879 dicembre, il governo guidato da Agostino Depretis insedia un comandante nella Baia di Assab.

1881 - Schiaffo di Tunisi, la Tunisia diventa protettorato francese.

1882 - Il governo guidato da Agostino Depretis compra la Baia di Assab dalla Rubattino per 104.100 lire.
NB: stipula accordo Triplice Alleanza. Perché?
1885 - Contesto: seconda conferenza o congresso di Berlino (guarda documento sulla conferenza di
Berlino 1884-85)
5 febbraio, occupazione di Massaua in Eritrea.
Viene stipulato il primo accordo tra il sultano di Zanzibar e l'Italia per ottenere il protettorato
sulla Somalia.
agosto, occupazione di Saati a 30 km da Massaua.

1886
novembre, occupazione di Uaà a 40 km a sud di Massaua, proteste del negus Giovanni IV d'Etiopia.

1887
25 gennaio, il ras Alula, generale del negus Giovanni IV d'Etiopia, attacca il presidio italiano
di Saati, ma viene respinto
26 gennaio, Battaglia di Dogali, 548 soldati italiani guidati dal colonnello Tommaso De
Cristoforis, inviati in soccorso al presidio di Saati, sono sterminati dalle truppe irregolari del
ras Alula a Dogali, 20 km a ovest di Massaua. Il presidio di Saati viene sgombrato.
ottobre, giunge dall'Italia un corpo di spedizione di 20.000 uomini al comando del generale
Alessandro Asinari di San Marzano.

1888
1 febbraio, rioccupazione del presidio di Saati.
marzo, l'esercito del negus Giovanni giunge davanti Saati, fronteggiando le truppe del corpo
di spedizione italiano. Si ritira incontrastato ai primi di aprile.

1889
8 febbraio, il sultanato di Obbia diviene un protettorato italiano.
2 maggio, Italia e Etiopia stipulano il Trattato di Uccialli, viene riconosciuta dall'Etiopia l'Eritrea come colonia italiana e l'Etiopia "consente di servirsi" dell'Italia in politica estera.
7 aprile, il sultanato di Migiurtinia diviene un protettorato italiano.
26 luglio, le truppe del "barambaras" Kafil, fedeli all'Italia, occupano Cheren.
3 agosto, occupazione di Asmara.
8 agosto, sconfitta italiana nella battaglia di Saganeiti ad opera di ribelli eritrei.

1890
Nasce la colonia dell'Eritrea con capoluogo Massaua.

1892
12 agosto, accordo tra il sultano di Zanzibar e l'Italia, l'Italia riceve in affitto i porti di
Uarscec, Mogadiscio, Merca, Brava e territori circostanti per 25 anni. Scaduti i 25 anni
l'Italia poteva rinnovare la convenzione per altri 25. Il canone annuo da corrispondere al
sultano era di 160.000 rupie, ridotte poi a 120.000.

1893
21 dicembre, vittoria italiana nella battaglia di Agordat contro le truppe madhiste sudanesi.

1894
16 luglio, occupazione di Cassala in Sudan che passa alla colonia dell'Eritrea.
dicembre, rivolta nella regione eritrea dell'Acchelè-Guzai, repressa il 18 dicembre con la
vittoria italiana sui ribelli a Balai.

1895
gennaio, invasione italiana della regione di Tigrè.
12 gennaio, vittoria italiana nella battaglia di Coatit contro le truppe di Ras Mangascià,
sovrano del Tigrè.
marzo, occupazione di Adigrat, Aksum e Macallè.
9 ottobre, le truppe di ras Mangascià sono definitivamente disperse a Debra Ailà dopo un
breve combattimento.
1 dicembre, inizio della Guerra di Abissinia contro l'Etiopia.
7 dicembre, Battaglia dell'Amba Alagi sull'Amba Alagi, il presidio italiano comandato dal
Maggiore Pietro Toselli viene completamente annientato dall'esercito etiope.
20 dicembre, inizia l'assedio di Macallè.

1896
21 gennaio, il presidio di Macallè riceve l'ordine di consegnare il forte agli etiopi in cambio
del salvacondotto per rientrare nelle linee italiane.
febbraio, i madhisti iniziano l'assedio di Cassala.
1 marzo, Battaglia di Adua ad Adua tra le forze italiane, comandate dal tenente generale Oreste Baratieri, e l'esercito del negus Menelik II; pesante disfatta italiana e annientamento del corpo di spedizione.  
Il presidio di Adigrat è assediato dagli etiopi.
7 marzo, i madisthi levano l'assedio a Cassala.
4 maggio, le truppe italiane, ora al comando del generale Antonio Baldissera, levano
l'assedio al presidio di Adigrat.
ottobre, con il trattato di Addis Abeba si conclude la Guerra di Abissinia, viene fissato parte
del confine tra Eritrea e Etiopia su Setit, ma non viene fissato il confine nella Dancalia.

1897
Il capoluogo del Governo dell'Eritrea viene trasferito da Massaua ad Asmara.
25 dicembre, Cassala passa agli inglesi con un trattato.

1902
Dopo la Rivolta dei Boxer in Cina all'Italia viene garantita la concessione di Tientsin.

1905
Nasce la Somalia Italiana con capoluogo Mogadiscio
13 gennaio, accordo tra Italia e Regno Unito che rappresenta il sultano del Zanzibar,
vengono riscattati quattro porti della Somalia e viene preso un affitto un terreno nella baia di
Chisimaio.
Congresso di Asmara

1906
l'Italia ottiene dal sultano di Zanzibar la costa meridionale della Somalia, con i protettorati di
Obbia e Migiurtinia.
24 agosto, vittoria italiana a Gilib contro i ribelli somali.
Nasce l'Istituto Italiano Coloniale ( ICI )

1908
2 marzo, il capitano Vitali alla testa di 500 ascari batte a Dongab in Somalia i ribelli Bimal.
12 luglio, Il maggiore Di Giorgio occupa Merca, scontro a Merere con i ribelli e il villaggio
viene incenditato dagli italiani.

1911
28 settembre, inizia la Guerra italo-turca contro l'Impero ottomano (assenso e, in parte, appoggio, di Inghilterra e Francia)
 5 ottobre, sbarcano a Tripoli in Libia 1.732 uomini comandati dal Capitano di Vascello
Umberto Cagni.
17 ottobre, sbarco a Homs.
18 ottobre, sbarco a Bengasi.
25 ottobre, sbarco a Derna guidato dal comandante Vittorio Italico Zupelli.
4 dicembre, occupazione di Ain Zara a 10 km da Tripoli.

1912
gennaio occupazione di Gargaresc a 6 km da Tripoli.
26 aprile viene occupata l'isola di Stampalia nel Dodecaneso.
1 maggio, occupazione delle rovine di Leptis Magna.
2 maggio vengono occupate le isole di Scarpanto, Caso, Piscopi, Nisiro, Calimno, Lero,
Patmos, Coo, Simi e Calchi nel Dodecaneso.
1 agosto 1912, occupazione di Uanle Uen in Somalia.
18 ottobre, Col Trattato di Ouchy viene riconosciuta l'occupazione italiana del Dodecanneso e della Libia.

1913
19 luglio, occupazione di Bur Acaba e di Iscia Baidoa in Somalia. Tutta la Somalia Italiana è
occupata.

1914
Nasce la Colonia del Dodecanneso con capoluogo Rodi.
30 ottobre 1914, occupazione dell'isola di Saseno in Albania
2 dicembre, parte la colonna Giannini da Gat per occupare Ghadames


 

Berlino 1884-85: la spartizione dell’Africa
UNIVERSITÀ DI P ISA , CORSO DI LAUREA DI SCIENZE PER LA P ACE
Materiali di studio per l’insegnamento di Europa e mondo dall’età moderna all’età contemporanea”
(prof. Marco Della Pina)

Diretta conseguenza della crescita dell’economia internazionale e dello sviluppo industriale è l’emergere, a partire dagli anni Ottanta dell’Ottocento, di forti tensioni politiche tra le principali potenze europee. Lo sviluppo industriale, che dal primo avvio in Inghilterra si è allargato alle nazioni continentali, aumenta a dismisura la loro forza economica, facendo crescere la competizione per l’allargamento delle sfere di influenza, e trasforma i caratteri del colonialismo europeo. Da un lato, i territori colonizzati, che sino ad ora hanno assicurato la fornitura di materie prime e assorbito la popolazione in sovrannumero, diventano importanti anche come mercati; dall’altro, una crescente presenza militare e politica è considerata una condizione necessaria per la tutela degli investimenti. L’espansione coloniale si trasforma così in uno dei fattori decisivi delle relazioni internazionali, e parallelamente si intensificano le sue ripercussioni sulla politica interna dei paesi colonizzatori.
Sull’esempio della Gran Bretagna, che dal 1877 ha rafforzato i legami politici e istituzionali con i suoi domini d’oltremare, tutte le potenze europee puntano a dare un assetto “imperiale” alle loro relazioni con i paesi extraeuropei nei quali hanno in precedenza conquistato possedimenti o acquisito un forte potere di influenza a scopi economici o strategico-commerciali. Tale tendenza comporta ovunque l’esaltazione dei sentimenti di potenza nazionale e di superiorità della razza bianca. Il carattere decisivo che distingue gli anni dal1880 fino alla prima guerra mondiale dal periodo precedente non va dunque individuato semplicemente nell’inedita estensione geografica raggiunta dall’espansione coloniale, che pure giunge a interessare quasi la metà della superficie terrestre, ma piuttosto nelle nuove forme assunte dal dominio coloniale stesso. Da questo punto di vista, la caratteristica principale è la tendenza da parte delle potenze europee a pianificare la spartizione del mondo e ad accordarsi a tavolino sulla creazione di sfere di influenza, nel tentativo di risolvere sulla base di negoziati diplomatici gli immancabili conflitti derivanti dal sovrapporsi delle rispettive direttrici di espansione coloniale.
La manifestazione più eclatante delle tendenze imperialistiche interessa l’Africa.
Ancora intorno al 1840 la conoscenza del continente africano da parte degli europei è assai imprecisa, e del tutto ignota risulta la maggior parte delle zone interne. Negli anni tra il 1850 e il 1870 una serie di spedizioni geografiche – guidate da esploratori come David Livingstone ed Henry Stanley – hanno consentito di individuare le sorgenti del Nilo e il percorso dei fiumi Congo, Niger e Zambesi. Frizioni sulla conquista delle regioni africane cominciano a emergere nel 1877, quando il governo britannico della provincia del Capo, nell’Africa del Sud, decide di annettere lo Stato minerario e diamantifero del Transvaal, governato da coloni boeri (di origine olandese); il conflitto anglo-boero sancisce, nel 1881, la sconfitta inglese e il riconoscimento dell’autonomia del Transvaal, che diviene repubblica Sudafricana. Tensioni ancora più aspre si sviluppano nel 1882 tra Gran Bretagna e Francia in seguito all’occupazione dell’Egitto da parte di truppe del governo di Londra; la creazione di un protettorato militare britannico sul paese, giustificato dalla necessità di sedare la rivolta della popolazione egiziana contro le pesanti interferenze straniere, pone fine al controllo congiunto anglo-francese sulle finanze egiziane e soprattutto sul canale di Suez. La penetrazione francese in Algeria (conquistata nel 1830), in Tunisia e dal Senegal verso il Niger, l’ingresso di altre potenze nella competizione coloniale (il Belgio cerca di affermare il proprio dominio sul bacino del Congo scontrandosi con interessi portoghesi e francesi sulla regione, mentre la Germania acquisisce il controllo del Togo e del Camerun, e poi del Tanganica in una zona che ha già visto affermarsi il dominio britannico su Kenya e Uganda) moltiplica le aree di frizione.
Proprio in relazione al problema del Congo, il Portogallo lancia la proposta di una conferenza internazionale per la spartizione di questa regione. La proposta viene immediatamente ripresa dalla Germania con il cancelliere Bismarck che aspira a proporre il governo tedesco come arbitro delle rivalità internazionali. La conferenza si apre a Berlino il 14 novembre 1884 e vede la presenza di 14 potenze: Germania, Austria-Ungheria, Belgio, Danimarca, Impero Ottomano, Spagna, Francia, Gran Bretagna, Italia, Olanda, Portogallo, Russia, Svezia. Si scontrano due posizioni: da un lato Bismarck intende garantire la libertà di navigazione e di commercio in tutta la zona, dall’altro il Portogallo, sostenuto dalla Francia, concepisce le colonie come un monopolio commerciale detenuto dalla metropoli. Alla fine, il 23 febbraio 1885, vengono approvati i punti seguenti:

- Ogni potenza europea presente sulla costa può estendere il suo dominio verso l’interno fino a dove incontra un’altra « sfera d’influenza »( nozione che compare per la prima volta in un trattato internazionale).

- Non vi può essere annessione se non per mezzo dell’occupazione effettiva del territorio. Viene quindi escluso il principio dell’hinterland che permette l’annessione automatica dell’interno sepmplicemente occupando la zona costiera.

- Libertà di navigazione sui fiumi Niger e Congo e libertà di commercio nel bacino del Congo.

- Una risoluzione contro la schiavitù, che divenne illegale, ma restò ampiamente applicata in tutta l'Africa.

- La Conferenza prende atto dell’esistenza dello Stato indipendente del Congo, potenza sovrana e territorio di proprietà personale del re Leopoldo II del Belgio (che diventerà colonia belga nel 1908). La Francia si vede riconosciuta l’autorità sulla riva destra del fiume Congo.


La conferenza poneva in tal modo fine agli effetti destabilizzanti che l’espansione coloniale in Africa minacciava di avere sulle relazioni internazionali.
(NB: questa affermazione è da valutare criticamente. La Conferenza di Berlino non mette fine agli effetti destabilizzanti della competizione coloniale, semplicemente li procrastina nel tempo, Cioè rinvia la prima guerra mondiale di circa vent'anni! In sostanza c'è da capire come la logica dell'espansione coloniale e imperialista presupponga la saturazione dello spazio libero e la successiva necessità di estendere il proprio dominio nello spazio del concorrente, con la conseguenza del conflitto tra grandi potenze.)

Con due importanti conseguenze: da una parte lo spostamento delle tensioni e dei conflitti d’interessi europei fuori dell’Europa, con il parallelo tentativo di ristabilire gli equilibri di potenza attraverso una frenetica “corsa” dei diversi paesi alla colonizzazione militare ed economica del mondo; dall’altra la trasformazione del concetto stesso di colonialismo, che da sistema di egemonia prettamente commerciale passa a indicare il controllo politico diretto sulle colonie e lo sfruttamento massiccio delle loro risorse. Le regioni sottoposte al controllo europeo diventano colonie, oppure protettorati, con locali governi-fantoccio sostenuti dal paese dominante, lamadrepatria”. La ricerca di nuovi mercati non è più limitata solamente a imprese e compagnie, ma diventa una politica nazionale sostenuta fortemente dagli Stati centrali, finanziata con fondi pubblici e gestita da appositi apparati amministrativi. Ovunque, gli europei investono somme crescenti di denaro, ricavano quantità sempre maggiori di materie prime, impongono i loro modelli culturali e politico-istituzionali, guidando la politica economica e la vita interna dei paesi dominati. Gli obiettivi economico-produttivi dell’imperialismo europeo si confondono peraltro molto spesso con l’affermazione di una presunta “missione civilizzatrice” dei bianchi, che avrebbe dovuto portare la civiltà alle popolazioni indigene, ritenute ben lontane dal raggiungerla.
Alcuni fattori sono stati determinanti nel consentire una occupazione territoriale dell'Africa
che includesse anche le zone più interne:

- Malattie: verso la seconda metà dell'Ottocento la mortalità degli occidentali in Africa, legata a malattie, è scesa da un 25-50% al 5%, misura comunque considerevole, grazie alla scoperta delle proprietà antimalariche del chinino; altre conoscenze riguardo alla gestione delle malattie hanno consentito di porre un freno alla mortalità estremamente elevata dovuta alle malattie tropicali.
- Armi: è in questi anni che si riscontra il maggior gap tecnologico tra i vari paesi africani e l'occidente; con la sostituzione del moschetto con i più efficaci fucili (a percussione e poi a retrocarica) ed il miglioramento delle tecnologie dell'artiglieria, l'Occidente aumenta il vantaggio tecnologico nei confronti del continente africano.
- Esplorazioni: dal 1850 vari paesi occidentali finanziano numerose esplorazioni geografiche ed istituti geografici per acquisire informazioni sulle parti più interne dell'Africa che erano totalmente sconosciute. Le spedizioni geografiche (famosi esploratori furono Livingstone, Burton, Stanley e Brazzà) si avventurarono in zone sconosciute, scoprendo aree fertili e miti (i grandi laghi), e fornendo conoscenze geografiche, culturali ed economiche di varie regioni remote.
- Giustificazione morale e intellettuale: un valido contributo alla corsa per la spartizione dell'Africa arrivò dal mondo intellettuale, che fornì, grazie al razzismo pseudoscientifico suffragato dai contemporanei studi di biologia, genetica, antropologia etc., il pretesto di fornire civilizzazione e conoscenze alle popolazioni africane, che in quanto meno evolute, non erano in grado di accedere autonomamente alla civiltà.
NB: un ruolo importante lo svolgono anche le missioni di evangelizzazione. Questo processo combina la tecnica dell'esplorazione geografica con quello della civilizzazione.

Per concludere, l’Africa è l’area che fa maggiormente le spese di questa competizione tra le nuove potenze industriali europee. La Conferenza di Berlino (1884-1885), si svolse sotto l’ideologia che assegnava solo alle potenze europee e ai popoli bianchi d’oltreoceano il diritto alla sovranità: le altre aree erano considerate territori vuoti liberamente occupabili e spartibili.
La divisione del continente africano fu fatta sulla base di una terribile violenza geografica e ideologica, seguendo cioè le coordinate geografiche o il corso dei fiumi e l’orografia, ma non tenendo minimamente conto delle caratteristiche storiche, culturali, antropologiche, economiche dei popoli che vi abitavano. Intere formazioni nazionali vennero così smembrate, mentre altre, da sempre rivali, vennero costrette a convivere, scatenando contrasti sanguinosi che stanno anche alla radice dei conflitti del nostro secolo. L’Africa diventò uno spazioeuropeo”.



Scramble for Africa (1885 – 1914)